martedì 8 dicembre 2009

The end

Finisce qui questa avventura.
Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere e lasciare qualche commento.

Tempio e cortile

Ap. 11:1-2

giovedì 3 dicembre 2009

Per te amore mio


Dedicata a tutte le donne "amate male"

Sono andato al mercato degli uccelli
E ho comprato uccelli
Per te
amor mio
Sono andato al mercato dei fiori
E ho comprato fiori
Per te
amor mio
Sono andato al mercato di ferraglia
E ho comprato catene
Pesanti catene
Per te
amor mio
E poi sono andato al mercato degli schiavi
E t'ho cercata
Ma non ti ho trovata
amore mio.

Prevert

sabato 28 novembre 2009

Eredità

Che mondo lasceremo ai nostri figli?
Senza cadere nella trita e ritrita retorica della mancanza di valori, del "si stava meglio quando si stava peggio", resta una buona domanda da farsi.

martedì 24 novembre 2009

Venite infelici

Venite infelici, venite al Signore,
il Quale vi invita con voce d'amore:
Venite voi tutti che siete aggravati
da pene e dolori, venite da Me.
Io invito sol quelli che son travagliati;
se il fallo vi pesa, chiedete mercè!

Che cosa vi dona il mondo mendace?
Effimera calma e gioia fugace.
Onori e poteri, piaceri e ricchezza,
non saziano l'alma, non empiono il cor.
In fondo alla coppa ricolma d'ebbrezza
v'è sempre nascosto l'amaro dolor!

Venite infelici, Venite al Signore:
Urgente è l'invito, è pieno d'amore!
La gioia verace, il vero piacere,
son doni del Cristo, l'accerta il Vangel.
Non offre ricchezze, non offre poteri,
ma dona il perdono, la pace ed il ciel.


Amo molti dei vecchi cantici che conosco e che continuo a cantare, (sono certo che il buon Dio apprezza anche se non canto benissimo). A qualcuno non piacciono, li trovano antichi, sorpassati; ma anche la Bibbia è antica, antica è la Pietà di Michelangelo, sono antichi la Gioconda e il David di Donatello, e "poi" c'è Dio, il più antico di tutti.

sabato 21 novembre 2009

Largo ai giovani !

Ma forse a questi meglio di no.

venerdì 20 novembre 2009

Sogna ragazzo

Quando si muore? Quando si smette di sognare.

mercoledì 18 novembre 2009

Il mondo senza traccia

Non voglio lasciare il mondo senza traccia,
non voglio recidere adesso il fiore dei miei anni.
Perché l'amo questa vita così monotona e provinciale,
e adoro, a un tratto, nel salire le scale, rendermi conto
di quanta gente mi abbia porto la mano e spinto avanti.
Ci sono tutti quanti, dall'abbraccio di una madre
ai lunghi silenzi dialogati con un animale:
ci sono e non voglio che vadano perduti.

Non voglio che chi amo lasci il mondo senza traccia:
ne canterò la vita come apparve nel fiore degli anni,
ne traccerò il percorso soffermandomi sulle sfumature
di quel disegno un po' abbozzato che è l'esistenza,
e voi dal canto vostro ne leggerete il respiro
assaporandone ogni perdita di fiato; e riderete
gli stessi sorrisi e le stesse lacrime scoraggianti
piangerete assieme a loro come sotto uno stesso tetto.
Perché era la stessa barca che portammo avanti insieme
quando guardando loro intravedevo la tristezza
che mai – pensavo - avrei dovuto sopportare.
Erano tutti così, quando li conoscevo io:
erano come li ritrovate fra queste righe.

E in queste righe nuotando non noterete
solamente fiori profumati e privi di spine,
perché, nel tessuto di questa bisaccia
che è la vita, s'insidiano invidie invidiabili
anche da re e principesse, vermi talmente radicati
che sarebbe più facile, al miope, non vederli.
Ma io non voglio che il male svanisca così,
lasciando nel mondo non più di una traccia
sbiadita, come un ricordo di cui non ci si ricorda:
soltanto stabilendo e scongiurando “ciò-che-è-male”
siamo in grado di definire quel che invece non lo è,
ed è alla luce di questo rapporto che un traditore
viene chiamato col suo vero nome: assassino.
E poiché in questo modo l'offesa commessa raddoppia,
non voglio che chi odio lasci il mondo senza traccia.

E un poeta... cosa vuoi che faccia?
Ripete le parole “odio... amore”,
ma forse ormai non ci crede più,
e se nessuno ne scrive più
si ama e si odia una sola volta
vedendo morire tutto quel che si è fatto
nel tepore di un pomeriggio; e stiamo fermi,
immobili come lucertole stese al sole.
E di fronte all'imponenza di altrettante balene
arenate, siamo orme sulla sabbia del litorale
quando il mare lento le bagna e porta via,
vive solamente in attesa che qualcosa cambi,
ostili ai vostri dogmi, sempre consapevoli
che la terra gira e prima o poi tutto torna.

(SIMONE SANNIO)

A rapporto


Si racconta che un giorno un sacerdote stava camminando in chiesa verso mezzogiorno, passando dall'altare decise di fermarsi li vicino per vedere chi era venuto a pregare.

In quel momento si aprì la porta, il sacerdote inarcò il sopracciglio vedendo un uomo che si avvicinava; l'uomo aveva la barba lunga di parecchi giorni, indossava una camicia consunta, aveva una giacca vecchia i cui bordi avevano iniziato a disfarsi.

L'uomo si inginocchiò, abbassò la testa, quindi si alzò e usci.

Nei giorni seguenti lo stesso uomo, sempre a mezzogiorno, tornava in chiesa con una valigia... si inginocchiava brevemente e quindi usciva.

Il sacerdote, un po' spaventato, inizio a sospettare che si trattasse di un ladro, quindi un giorno si mise davanti alla porta della chiesa e quando l'uomo stava per uscire dalla chiesa gli chiese: 'Che fai qui?'

L'uomo gli rispose che lavorava nella zona e aveva mezz'ora libera per il pranzo e approfittava di questo momento per pregare, 'Rimango solo un momento, sai, perchè la fabbrica e un po' lontana, quindi mi inginocchio e dico: 'Signore, sono venuto nuovamente per dirti quanto mi hai reso felice quando mi hai liberato dai miei peccati... non so pregare molto bene, però ti penso tutti i giorni... Beh, Gesù... qui c'è 'Jim a rapporto'.

Il padre si sentì uno stupido, disse a Jim che andava bene, che era il benvenuto in chiesa quando voleva.

Il sacerdote si inginocchiò davanti all'altare, si sentì riempire il cuore
dal grande calore dell'amore e incontrò Gesu.

Mentre le lacrime scendevano sulle sue guance, nel suo cuore ripeteva la preghiera di Jim: 'Sono venuto solo per dirti, Signore, quanto sono felice da quando ti ho incontrato attraverso i miei simili e mi hai liberato dai miei peccati... non so molto bene come pregare, pero penso a te tutti i giorni... Beh, Gesù... eccomi a rapporto!'

Un dato giorno il sacerdote notò che il vecchio Jim non era venuto.

I giorni passavano e Jim non tornava a pregare.

Il padre iniziò a preoccuparsi e un giorno andò alla fabbrica a chiedere di
lui; li gli dissero che Jim era malato e che i medici erano molto preoccupati per il suo stato di salute, ma che tuttavia credevano che avrebbe potuto farcela.

Nella settimana in cui rimase in ospedale Jim portò molti cambiamenti, egli sorrideva sempre e la sua allegria era contagiosa.

La caposala non poteva capire perché Jim fosse tanto felice dato che non aveva mai ricevuto ne fiori, ne biglietti augurali, ne visite.

Il sacerdote si avvicinò al letto di Jim con l'infermiera e questa gli disse, mentre Jim ascoltava: 'Nessun amico e venuto a trovarlo, non ha nessuno'.

Sorpreso il vecchio Jim disse sorridendo: 'L'infermiera si sbaglia... pero lei non può sapere che tutti i giorni, da quando sono arrivato qui, a mezzogiorno, un mio amato amico viene, si siede sul letto, mi prende le mani, si inclina su di me e mi dice: 'Sono venuto solo per dirti, Jim, quanto sono stato felice da quando ho trovato la tua amicizia e ti ho liberato dai tuoi peccati.

Mi e sempre piaciuto ascoltare le tue preghiere, ti penso ogni giorno... Beh, Jim... qui c'è 'GESU' a rapporto!'

Da oggi, ogni giorno, non possiamo perdere l'opportunità di dire a Gesù: 'Sono qui a rapporto!'

domenica 15 novembre 2009

Condivisione


Se un uomo salisse in cielo e contemplasse la natura dell'universo e la bellezza degli astri, la meraviglia di tale visione non gli darebbe la gioia più intensa, come dovrebbe, ma quasi un dispiacere, perché non avrebbe nessuno cui raccontarla. (Cicerone)

sabato 14 novembre 2009

Il cantico delle creature

E' bello vedere che fuori dai templi, a volte in modi diversi da quelli canonici, qualcuno loda Dio. Del resto tutto gli appartiene ed Egli appartiene a tutti, con buona pace di quelli che vorrebbero racchiuderlo in un credo, in una denominazione, che vorrebbero avere l'esclusiva, il monopolio della verità.
Ci dispiace per i tali, ma Colui che è venuto per rendere l'uomo libero (Giov. 8:31-36) non si farà certo mai Egli stesso schiavo di nessuno. P.S. San Francesco avrebbe gradito e non sarebbe stato geloso, neanche un po.

sabato 7 novembre 2009

Non amo più

L'infrangersi sui duri scogli della vita di ogni onda di entusiasmo, l'affievolirsi dei venti di passione.

Non ci piace credere

Ci secca sentire che siamo salvati dalla grazia, e solo dalla grazia.

Non apprezziamo il fatto che Dio non ci debba nulla, che la nostra vita dipenda solo dalla sua bontà, che non ci resta che una grande umiltà e la gratitudine di un bambino a cui hanno fatto un mucchio di regali.

In realtà non ci piace affatto distogliere lo sguardo da noi stessi.

Preferiremmo molto ritirarci nel nostro circolo chiuso, e stare con noi stessi.

Per dirla schiettamente: non ci piace credere. (K. Barth)

martedì 3 novembre 2009

Si al crocifisso

E' povero chi ha una fede poggiata su simboli e riti, ma è molto più povero chi, con cieco furore ideologico, chiede la rimozione del simbolo.
Se poi la richiesta è motivata da una malcelata avversione a Cristo e ai cristiani, allora oltre che povero è meschino.

sabato 31 ottobre 2009

mercoledì 28 ottobre 2009

Testimonianza cristiana



"... talché più ne uccise egli morendo, che non ne avea uccisi da vivo." (Giudici 16:30)

domenica 18 ottobre 2009

Sesto: Non uccidere

(Quinto per gli amici cattolici che hanno abolito il secondo perchè gli stava antipatico)

venerdì 16 ottobre 2009

L'inciviltà del rumore

Questa mattina sono andato dal parrucchiere per il taglio dei capelli, grazie a Dio, diversamente dal solito, radio e televisione erano spenti, e dopo un paio di giorni particolarmente stressanti, ho avuto modo di rilassarmi una mezzoretta su una comoda poltrona.
Nella moderna inciviltà del rumore, viviamo bombardati da suoni, rumori e messaggi di ogni genere, la maggior parte dei quali non graditi e non richiesti.
Sempre meno luoghi ed esercizi pubblici si sottraggono al "dovere" di martellare i nostri timpani e le nostre menti con musiche di sottofondo, che considerato il volume abituale dovrebbero essere definite di "soprafondo".
L'uomo, si sa, è una bestia che vive di abitudini, e così la gente drogata dal rumore del quale non riesce più a fare a meno, smette di pensare, smette di osservare, considerare e meditare, e giunge a un tale stadio di assuefazione da considerare un mortorio ogni ambiente non acusticamente inquinato.
E' quasi impossibile trovare una pizzeria o un ristorante dove si possa passare una sera cenando e conversando fra amici, senza il fastidioso rumore di "soprafondo"; non si può andare a fare compere, non si può andare dal parrucchiere, addirittura non si può più neanche passeggiare in una sera d'estate all'aperto senza essere costretti ad ascoltare gli amanti del karaoke che a tutto volume devono per forza fare sentire la loro voce almeno in tre isolati.

domenica 27 settembre 2009

IDEALI (merce rara di questi tempi)

Se io potrò impedire


Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


(Emily Dickinson)

sabato 26 settembre 2009

Blowing in the wind

Soffia nel vento

Quante strade deve percorrere un uomo
prima di poterlo chiamare un uomo
e quanti mari deve navigare una bianca colomba
prima di dormire sulla sabbia
e quante volte debbono volare le palle di cannone
prima di essere proibite per sempre
la risposta amico soffia nel vento
la risposta soffia nel vento

e quanti anni può una montagna esistere
prima di essere spazzata verso il mare
e quanti anni possono gli uomini esistere
prima di essere lasciati liberi
e quante volte può un uomo volgere il capo
e fare finta di non vedere
la risposta amico soffia nel vento
la risposta soffia nel vento

e quante volte deve un uomo guardare in alto
prima di poter vedere il cielo
e quanti orecchi deve un uomo avere
prima di poter sentire gli altri che piangono
e quante morti ci vorranno prima che lui sappia
che troppi sono morti
la risposta amico soffia nel vento
la risposta soffia nel vento.


venerdì 25 settembre 2009

Caro Gesù ti scrivo.

Non conoscevo il testo di questa canzone per bambini (che fa benissimo soprattutto agli adulti), l'ho letto qualche minuto fa in un blog cristiano (http://biblicamente.wordpress.com/) che seguo ed apprezzo.

venerdì 28 agosto 2009

Un giorno credi.



NON PIANGERTI ADDOSSO, RIPARTI!

mercoledì 26 agosto 2009

Saggezza umana.

Un contadino, nell'ora più calda del giorno, riposava sdraiato sotto una grande quercia in prossimità del campo che coltivava.
Guardando la quercia e gettando ogni tanto lo sguardo al vicino campo e alle grosse zucche che era fiero di produrre, il "saggio" contadino fece una "saggia" riflessione, e disse: E poi dicono che Dio fa le cose giuste ! Ma quando mai ? Questa enorme e bellissima pianta fa delle inutili ghiande che neppure i maiali vogliono mangiare, mentre quelle piccole piante che coltivo fanno delle grosse e buonissime zucche; che cosa sbagliata che ha fatto Dio !
Aveva appena finito di fare la sua "saggia" riflessione, quando una grossa ghianda si staccò dalla cima più alta della pianta, e cadendo sulla punta del naso del contadino gli procurò una fitta di dolore.
Il "saggio" contadino esclamò: Meno male che non era una zucca, mi avrebbe ucciso !

lunedì 24 agosto 2009

Le nuvole

Le Nuvole

Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio
Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri
Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore
Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai
Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.

sabato 22 agosto 2009

Allacciando in parole.

Questo mi pare fosse il titolo di una meditazione che lessi una volta.
Mi è tornata alla mente in questi giorni, considerando la facilità con la quale si attribuiscono pensieri e sentimenti alle persone, basandosi su qualche parola udita o riferita; e attaccati a una parola magari si fanno pure guerre sante.
Io sarò un tantino ingenuo, ma mi piace pensare che le persone fondamentalmente siano buone; mi piace pensare che quella frase spiacevole era solo il frutto di un momento di stress, che forse non si voleva dire proprio quello che le parole hanno lasciato intendere.
Lo so, le parole a volte pesano come macigni, e a volte il loro senso è inequivocabile, ma c'è il beneficio di inventario e l'esigenza di non essere impietosi. Per qualcuno però questo non è italiano, ma arabo o cinese, un linguaggio incomprensibile per quelli che vogliono essere sempre, e solo loro, compresi e giustificati.

lunedì 17 agosto 2009

Il peccato e la grazia.

Peccato

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Nell'etica e nella religione, si parla di peccato come di un atto religiosamente illecito, una condotta considerata riprovevole o illecita, in contrasto con i principi e le norme morali riconosciute nell'ambito di una data società.

Psicologicamente però il peccato non è che il disagio psico-fisico di chi va contro un' abitudine: il costume. Da cui deriva il senso di colpa, quale appetizione non appagata nel soddisfacimento d'uno schema abituale.

In alcune religioni l'atto peccaminoso consiste generalmente nel superare, anche involontariamente, i limiti posti dalla sfera delle cose sacre e quella delle cose profane. Più che riprovevole moralmente, il peccato è considerato pericoloso perché può attirare sul peccatore e su tutta la comunità la maledizione della divinità offesa e perciò richiede una qualche sorta di espiazione affinché l'equilibrio turbato sia ristabilito. In altre religioni il peccato attiene alla sfera morale e alla volontà ed è strettamente individuale, sebbene possa avere anche delle ripercussioni sociali.

LA GRAZIA http://it.wikipedia.org/wiki/Grazia_(teologia)


Argomento centrale della vita cristiana.
Ho sempre trovato interessante "quello che gli uomini dicono" sulla fede, sulla dottrina, e sulla vita cristiana in genere.
In alcune asettiche informazioni si trovano delle perle rare; altre volte castronerie che mostrano in modo inequivocabile quanto sia impossibile all'uomo naturale comprendere le cose di Dio.
E' difficile finanche accennare una descrizione di cosa siano grazia e peccato, ma credo che ogni credente, abbia una percezione personale (per quanto limitata) di queste realtà.
Non mi sento capace di aggiungere nulla; il post vuole essere solo un input per riflettere sul soggetto.

mercoledì 29 luglio 2009

La speranza

Non posso perdere l'unica cosa che mi mantiene in vita : la speranza.
Una parola che spesso si trova con noi al mattino, viene ferita nel corso della giornata e muore all'imbrunire; ma risuscita con l'aurora. (P. Coelho)


La sera alberga da noi il pianto; ma la mattina viene il giubilo. (Sal.30:5)


Ho trovato, scritta a mano su un cartellone, la citazione di P. Coelho, in un luogo, che se osservato superficialmente, non incoraggia a sperare: Una casa famiglia per persone affette da disturbi della psiche, patologie legate a forme di ritardo mentale, ecc.
La prima cosa che mi è venuta in mente leggendo, è il verso dei salmi citato, e poi, a seguire, tanti pensieri sullo stato di quelli che alcuni definiscono "meno fortunati", persone che soffrono nella mente o nel corpo, o in entrambi, alla loro condizione di un tempo e a quella di oggi (che per alcuni di loro è identica a quella di un tempo), al disagio che vivono loro, e a quello delle famiglie, abbandonate a volte a sostenere da sole il peso di una condizione insostenibile.
Poi la mente va a Dio e ai tanti perchè che affollano la mente di tutti, ma che in molti producono intoppo e in altri il desiderio di rifugiarsi all'ombra delle sue ali.

domenica 12 luglio 2009

Alibi

Dio perdona.

Lui sa come sono fatto.

Io ho il mio carattere.

La famiglia non mi aiuta.

L'ambiente di lavoro non mi aiuta.

la società non mi aiuta.

Gli impegni, lo stress, le preoccupazioni,
non mi aiutano.


"Non vi ingannate: Iddio non si può beffare; perciocchè ciò che l'uomo avrà seminato, quello ancora mieterà". (Gal.6:7)

sabato 11 luglio 2009

mercoledì 8 luglio 2009

Solo

Sec. tim. 4:16-17
Pr. re 19:10
Eccl. 4:9-10

Scrivere di solitudine senza cadere nella retorica è difficile.
La solitudine più che condizione dettata dalla mancanza di persone vicine, è una condizione personale ed interiore.
Non c'è peggiore solitudine di quella di sentirsi solo in mezzo a tanti; tale è la condizione del cristiano, estraneo al mondo ed estraneo al mondo religioso.

lunedì 6 luglio 2009

sabato 27 giugno 2009

Ho imparato

"Ho imparato ad essere contento nello stato in cui mi trovo.
Io so essere abbassato e so anche abbondare; in tutto e per tutto sono stato ammaestrato ad esser saziato e ad aver fame; ad esser nell'abbondanza e ad esser nella penuria.
Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica". (L'Apostolo Paolo)

Paolo, aveva imparato, ed era contento.
Amava e serviva Dio SENZA PRETESE, e Dio, che è fedele e giusto, mentre da un lato non lo risparmiò da sofferenze e dolori di varia natura, dall'altro lo benedisse enormemente dandogli luce, rivelazioni, benedizioni; e l'aiuto materiale per i suoi bisogni, scampandolo più volte dal pericolo della morte.

Paolo aveva imparato, ed era contento, altri no; altri confondono Dio col genio della lampada, e appoggiati su versi isolati della scrittura, hanno costruito una strana forma di cristianesimo che li vuole tutti ricchi, sani e prosperi, in ogni ambito della vita.
Non sanno, o non vogliono sapere, che il consiglio di Dio è NELL'INSIEME DELLA PAROLA, e non in qualche verso usato a proprio piacimento.
Quando poi la vita, che quasi mai è esente da drammi, malattie, e crisi di ogni genere, gli presenta il conto, allora la soluzione è pronta, ed è la seguente:
Se sono altri a trovarsi nel bisogno o nella malattia, li accusano impietosamente di non avere avuto fede; se viceversa è toccata a loro, tirano in ballo l'Avversario, e fanno discorsi strani e inconcludenti, che non chiariscono la contraddizione esistente tra le favole che predicano e la realtà che vivono.

mercoledì 24 giugno 2009

Se non ami



Ma ognuno può dare solo quello che ha (Atti 3:6)

domenica 21 giugno 2009

La perla

La perla nasce da uno stato di sofferenza dell'ostrica e la sua estrazione provoca la morte della stessa.

"Il regno dei cieli è anche simile a un mercante che va in cerca di belle perle, e trovata una perla di gran prezzo, se n'è andato, ha venduto tutto quel che aveva, e l'ha comprata." (Mat.13:45-46)

martedì 16 giugno 2009

Amicizia

"Ora, mentre Davide era nel Deserto di Zif, nella selva, Gionatan. figliuolo di Saulle, si levò e andò a Davide nella selva, e lo confortò in Dio". (l Sam.23:16)
Versione Diodati.

"Allora Gionatan, figliuolo di Saul, si levò e si recò da Davide nella foresta. Egli fortificò la sua fiducia in Dio". (l sam.23:16)
Versione Luzzi.

domenica 14 giugno 2009

SION




"Conducimi alla rocca che è troppo alta per me". (Sal.61:2)

Sorella Maria dell'eremo di Campello

Scrive a Gandhi nel 1928:
"Io appartengo a Cristo e sono italiana ... Io sono creatura
selvatica e libera in Cristo, e voglio con lui, con te, con voi, con ogni fratello cercatore di Dio, camminare per i sentieri della verità e portare la mia testimonianza della verità fino all'estremo".

Ancora nel 1932:
"Io sono riconoscente e in venerazione per la Chiesa della mia nascita e della mia famiglia, ma la Chiesa del mio cuore è l'invisibile chiesa che sale alle stelle.
Che non è divisa da diversità di culti, ma è formata da tutti i cercatori della verità".

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"Benchè Abramo non ci conosca, e che Israele non ci riconosca; tu Signore sei nostro Padre". (Is.63:16)
"Ho anche delle pecore che non sono di questo ovile". (Giov.10:16)

giovedì 11 giugno 2009

Guardatolo in viso lo amò

Non pretendere di piegare l'umanità altrui alle tue voglie, ne ai tuoi principi.
Non pretendere che altri sentano come te; che vivano secondo le tue regole, conformandosi ai tuoi usi e ai tuoi costumi.
Speralo se vuoi, se lo ritieni giusto ed utile, ma intanto ama.
Ama sempre e comunque; ama senza se e senza ma.
Il giovane ricco non era un campione di maturità spirituale; se si legge fra le righe, un pizzico di supponenza si nota pure; ma Gesù guardatolo in viso, non lo disprezzò, non lo giudicò, non gli fece un sermone; lo amò!

mercoledì 10 giugno 2009

Tra sacro e profano


Partiti cristiani; scuole cristiane; band cristiane; ... E che altro ?
Cristiani come ? Cristiani quanto ?
Al riguardo sono sicuro solo dei miei dubbi; e intanto preferisco non confondere sacro e profano.
A Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio.

domenica 7 giugno 2009

L'imitazione di Cristo

SOPPORTARE I DIFETTI DEGLI ALTRI

1. Quei difetti, nostri od altrui, che non riusciamo a correggere, li dobbiamo sopportare con pazienza, fino a che Dio non disponga altrimenti. Rifletti che, per avventura, questa sopportazione è la cosa più utile per te, come prova di quella pazienza, senza della quale ben poco contano i nostri meriti. Tuttavia, di fronte a tali difficoltà, devi chiedere insistentemente che Dio si degni di venirti in aiuto e che tu riesca a sopportarle lietamente. Se uno, ammonito una volta e un'altra ancora, non si acquieta, cessa di litigare con lui; rimetti invece ogni cosa in Dio, affinché in tutti noi, suoi servi, si faccia la volontà e la gloria di Lui, che ben sa trasformare il male in bene. Sforzati di essere paziente nel tollerare i difetti e le debolezze altrui, qualunque essi siano, giacché anche tu presenti molte cose che altri debbono sopportare.

2. Se non riesci a trasformare te stesso secondo quella che pure è la tua volontà, come potrai pretendere che gli altri si conformino al tuo desiderio? Vogliamo che gli altri siano perfetti; mentre noi non correggiamo le nostre manchevolezze. Vogliamo che gli altri si correggano rigorosamente; mentre noi non sappiamo correggere noi stessi. Ci disturba una ampia libertà degli altri; mentre non sappiamo negare a noi stessi ciò che desideriamo. Vogliamo che gli altri siano stretti entro certe regole; mentre noi non ammettiamo di essere un po' più frenati. In tal modo, dunque, è chiaro che raramente misuriamo il prossimo come noi stessi. Se fossimo tutti perfetti, che cosa avremmo da patire dagli altri, per amore di Dio? Ora, Dio così dispone, affinché apprendessimo a portare l'uno i pesi dell'altro (Gal 6,2). Infatti non c'è alcuno che non presenti difetti o molestie; non c'è alcuno che basti a se stesso e che, di per sé, sia sufficientemente saggio. Occorre, dunque, che ci sopportiamo a vicenda, che a vicenda ci consoliamo, che egualmente ci aiutiamo e ci ammoniamo. Quanta virtù ciascuno di noi abbia, ciò appare al momento delle avversità: non sono le occasioni che fanno fragile l'uomo, ma esse mostrano quale esso è.

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Interessante capitolo tratto dal vecchio testo cristiano di autore anonimo.
L'Apostolo Paolo esortava altri ad imitarlo; ma chiariva che il risultato della loro imitazione doveva consistere non nel somigliare a lui, ma a Colui che Paolo, a sua volta, imitava (1 cor. 11:1).
Imitare non vuol dire scimmiottare, ma incarnare, fare propri, natura, ideali e vita.

giovedì 4 giugno 2009

Per amore, solo per amore

Il titolo del post corrisponde agli omonimi libro di Pasquale Festa Campanile e film di Giovanni Veronesi.
Anni fa, pur non avendo letto il libro ne visto il film, mi ritornavano alla mente le parole del titolo, come avviene di un ricordo lontano che riaffiora.
Le parole sono state un input e un dolce monito al mio cuore.
Non so se quelle parole, pur coincidenti, erano o meno legate in qualche modo al libro o al film; chissà, forse qualcosa sentita in tv o letta in qualche giornale, era rimasta li, in un angolo dela mente, per poi riaffacciarsi; o forse no, magari si trattava di altro.
Ma ogni tanto le parole tornano: PER AMORE, SOLO PER AMORE.

mercoledì 3 giugno 2009

Mat. 7:15 - Atti 20:29

Occhio alle apparenze

No, il Che non tornerà

Ernesto Guerava è stato e rimane il rivoluzionario più amato della storia moderna.
A lui sono stati dedicati numerosissimi testi, poesie, canzoni, e qualche pellicola (la più recente è in proiezione in questi giorni).
Morto giovane per la causa nella quale credeva, rimane nell'immaginario collettivo il simbolo per eccellenza della rivoluzione e dell'impegno per il cambiamento, suscitando l'ammirazione anche di persone lontane dalla sua visione politica e sociale del mondo.
Natualmente credo non manchino i detrattori, quelli per i quali il Che è stato solo un terrorista.
Del testo della canzone di Guccini mi hanno fatto sorridre e riflettere le parole: "Da qualche parte un giorno, dove non si saprà, dove non lo aspettate, il Che ritornerà".

No, il Che non tornerà; non risusciterà, e non sorgerà altro uomo ad incarnare e rivivere la sua storia e i suoi ideali.

Ma grazie a Dio, c'è un altro rivoluzionario che tornerà; Uno (unico in ogni senso) che ha fatto una rivoluzione speciale e diversa da tutte le altre; Uno che non ha combattuto contro, ma per i nemici; Uno che non ha sparso il sangue degli altri per affermare i propri ideali, ma che ha sparso il proprio sangue e dato la proria vita per me che scrivo e per te che leggi.

martedì 2 giugno 2009

Evangelizzare, come ?

Predica Cristo in ogni modo; se fosse necessario, anche con le parole. (Anonimo)


Proselitismo 1 (s.m.) atteggiamento e azione di chi vuole acquisire proseliti a una religione. estensivamente: attività volta ad assicurare nuovi aderenti a un’idea, un movimento politico, ecc. (Dizionario)


Testimonianza[te-sti-mo-niàn-za] s.f.
1 Dichiarazione, deposizione fatta da un testimone: essere arrestato per falsa t.
2 estens. Attestazione, prova, segno di qlco.: ho ricevuto testimonianze di solidarietà. (Dizionario)

Non cè nulla in comune fra lo stucchevole proselitismo, praticato da molti, che serve solo ad accrescere le file dei mercanti di anime di turno e che aggiunge solo un po di confusione a confusione, e la genuina e spontanea testimonianza della fede cristiana.

mercoledì 27 maggio 2009

Siamo angeli

Anche gli angeli
capitano a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite
e cosi cancella tutto
e rinasce un fiore sopra un fatto brutto.

(L. Dalla)

Servi di chi ?

"Scegliete oggi chi volete servire".

Il condottiero Giosuè, succeduto a Mosè, alla fine della sua carriera invitò il popolo di Dio a fare una chiara scelta per il Signore, abbandonando ogni forma di idolatria rivolta a divinità pagane.
Contestualmente precisò che qualunque fosse stata la loro scelta, lui aveva già deciso, insieme ai suoi avrebbe servito il Signore.
Qualcuno ha notato e fatto notare che le parole di Giosuè non prevedevano una terza alternativa, cioè quella che il popolo poteva scegliere di non adorare ne il vero Dio, ne gli idoli.
Facciamo un salto di qualche migliaio di anni e veniamo a noi.
Ci sono molti che si vantano, palesemente o lasciandolo intendere, di essere persone libere; che loro credono solo in se stessi e in tutto ciò che è razionale, lasciando trasparire il compatimento, e a volte perfino il disprezzo per quei poveri illusi che credono in qualcosa di trascendentale.
Ma la realtà manifesta che gli autoproclamati spiriti liberi, spesso sono schiavi di abitudini, credenze e forme di superstizione, ben più profonde e dannose di qualunque forma di religosità.
Chi non crede in Dio del vero credere (genuina e semplice fede nel Signore, generata dallo Spirito Santo), è disposto a credere a tutto; e anche quando non è schiavo di credenze e superstizioni, diviene schiavo e adoratore del più tiranno fra gli dei: il proprio io.

martedì 26 maggio 2009

Freddo egoismo

Chi per necessità ha avuto modo di leggere gli annunci pubblicitari delle agenzie immobiliari, avrà sen'altro notato la voce "termoautonomo" sbandierata come un valore aggiunto dell'appartamento in vendita.
Quasi nessuno sa che in realtà, a parità di costi, un buon impianto di riscaldamento centralizzato, gestito come si deve, garantisce molte più ore di utilissimo e gradito caldo.
Ma pentola in comune non bolle mai, dicono; quindi, si patisce il freddo, si spende e si inquina di più, per il solito stupido e controproducente egoismo.

domenica 24 maggio 2009

Vittime e carnefici

Qualche volta, come tutti, mi è capitato di vedere in qualche documentario, scene di animali carnivori che attaccavano e divoravano qualche preda, e ho sempre rabbrividito un po nel vedere quelle povere bestie col terrore stampato negli occhi, venire azzannate e sbranate ancor prima di avere esalato l'ultimo respiro.
Tempo fa però ho visto in un documentario una scena ancora più crudele; in una mandria di erbivori un cucciolo aveva perso la madre, smarrito si lamentava a voce alta; gli adulti del branco invece di aiutarlo, cominciarono a colpirlo a calci fino a farlo morire.
Nel documentario veniva spiegato che il crudele comportamento era giustificato dal fatto che i lamenti del cucciolo attiravano i predatori e quindi costituivano un pericolo per il branco.
Scoprii così che le bestie con quei teneri occhioni grandi che suscitavano la mia commozione, erano capaci di trasformarsi all'occorrenza da vittime a carnefici.
Non succede nella vita lo stesso ?
Chi è stato vittima di crudeltà a vario titolo, non dovrebbe avere maggiore considerazione per i suoi simili ? Non dovrebbe preoccuparsi di non fare peggio di quelli dei quali si era lamentato ? Le bestie non possono essere certo criminalizzate, vivono di istinti e non hanno il libero arbitrio; ma gli uomini ?

venerdì 22 maggio 2009

LIBERTA'

La libertà indica l'essere libero, la condizione di chi non è prigioniero e non ha restrizioni, non è confinato o impedito. La libertà in senso più ampio è anche la facoltà dell'uomo di agire e di pensare in piena autonomia, è la condizione di chi può agire secondo le proprie scelte, in certi casi grazie ad un potere specifico riconosciutogli dalla legge. (WikipediA)

La libertà della quale si può godere però è sempre limitata da mille fattori; fattori di ordine pratico, legale, etico, ecc.
In genere è bene che la propria libertà venga annullata o autolimitata, quando finisce per limitare o negare quella deglia altri.
Il non capire o il far finta di non capire questo semplice concetto, è la causa più freguente di tensioni e guerre di ogni sorta; nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, nei condomini, fino ad arrivare alle tensioni e guerre fra stati.
Non smette mai di sorprendere la meschinità di tanti piccoli egoismi sovrapposti; pronti a pontificare su come sarebbe bella la vita se tutti avessimo atteggiamenti più umani e concilianti verso il prossimo, salvo poi non volere mai rinunciare a una sola unghia delle proprie ragioni, vere o presunte tali.
Il cambiamento non è come la manna, non piove dal cielo, ma è il frutto del sacrificio di pochi, o di molti, che si dispongono a fare la cosa giusta, anche quando fare la cosa giusta non conviene e non è di moda.

giovedì 21 maggio 2009

Storie di cani e di uomini

Una nostra vicina della casa di villeggiatura, molti anni fa, aveva due cani che teneva in due cucce separate, ma vicine, posizionate nella corte in prossimità all'ingresso di casa. Un giorno cucinò della pasta (ditali) per i cani e gli versò due abbondantissime razioni nelle rispettive ciotole. Nel versare la pasta un ditale cadde a terra e finì equidistante fra le due cucce; i due cani cominciarono a puntarsi, a ringhiare, guardandosi appunto in "cagnesco", rivendicando a loro modo la proprietà del ditale.
Passarono ore in quella assurda e grottesca situazione; pativano la fame per contendersi un ditale, mentre le loro ciotole abbondavano di cibo.
Non fa l'uomo a volte lo stesso ?
Mentre Dio lo ha abbondato di beni materiali e spirituali, passa il tempo scontento, desiderando qualche genere di ditale, e magari anche ringhiando contro il prossimo.

martedì 19 maggio 2009

Non nominare il nome di Dio invano

Ho sempre trovato noiose e improduttive le discussioni dottrinali, specie quando sono mirate a confutare false dottrine, ma questa l'ho trovata interessante.

Gli avvocati di Dio

Così ha definito un'amica, le persone che si arrogano il dirittto di interpetrare la volontà di Dio e che si adoperano con ogni mezzo affinchè altri (se possible tutti), ubbidiscano e vivano in modo conforme a tale volontà.
Peccato che la volontà che esprimono coincida molto più spesso con la loro che con quella del Signore.
Gesù non è venuto in terra per fondare partiti o sette, e tantomeno ha mai suggerito ai suoi di darsi da fare per influire sulla vita politica e sociale della loro nazione, con i noti metodi praticati dagli attuali autoproclamati difensori dei valori cristiani.
E' leggittima l'aspirazione, che spesso è anche diritto-dovere, di contribuire allo sviluppo di una società fondata sui principi nei quali si crede; ma onestà e coerenza impongono, primo, che il fine dichiarato corrisponda a quello realmente desiderato, e secondo, che il metodo usato per il raggiungimento del nobile scopo, sia adeguato e conforme.
In altre parole, niente prediche, da chi, con imbrogli e compromessi politici di ogni sorta lascia intendere di volere creare una società più cristiana.
Attenti, cari avvocati di Dio, che alla fine della vostra carriera potreste anche scoprire che l'incarico non vi era stato dato, e potrebbe non piacervi affatto il compenso che riceverete per le prestazioni non richieste.

domenica 17 maggio 2009

CERTEZZE

Le ultime parole famose...

"La fama di Picasso sfiorirà rapidamente." Thomas Craven, critico d'arte, Art Digest 15 novembre 1934.
"L'uomo non arriverà mai sulla Luna." Lee De Forest, scienziato, uno dei padri della radio, 1967.
"Gli aerei sono dei bei giocattoli, ma di nessuna utilità militare." Ferdinand Foch, comandante dell'esercito francese, 1911.
"Non esiste un compositore più incapace di Giuseppe Verdi." Gazzette musicale de Paris, 22 maggio 1853.
"I miei figli non hanno alcuna ambizione politica."Joseph Kennedy, padre di John e Bob, 1936.
"In futuro un computer potrà forse pesare solo 1,5 tonnellate." La rivista Usa "Popular Mechanics", 1949.
"Che bisogno ha una persona di tenersi un computer in casa?" Kenneth Olsen, fondatore della Digital Equipment, 1977.
"Il cavallo resterà, l'auto è passeggera." Horace Rackham, avvocato di Henry Ford, 1903.
"E' assurdo pensare che una locomotiva possa andar più veloce di una carrozza a cavalli." The Quarley Review, (Gran Bretagna), 1825.
"Non li vogliamo. La loro musica non funziona e le band che usano chitarre sono fuori moda." Un portavoce della Decca Records, riferendosi ai Beatles, 1962.
"L'ipotesi di viaggi nello spazio è una totale assurdità." Richard Van Der Riet Wooley, astronomo inglese, Time 16 gennaio 1956.
"Penso che nel mondo ci sia mercato forse per quattro o cinque computer." Thomas Watson, presidente della Ibm, 1943.
"Entro sei mesi la gente si stancherà di stare a guardare quella scatola di legno chiamata Tv.." Darryl F. Zanuck, presidente della 20th Century Fox, 1946.